Ingredienti: 20-22 bambini, una o due maestre, una aula ospitale, dei banchi, un foglio bianco per ogni bambino, una penna, un panino con la frittata, un pennarello nero indelebile, due canne di bamboo lunghe, uno spago lungo un po’ grosso, una bella mela, un ago grosso da materassaio, uno spago sottile, tanti fogli di stoffa colorata quanti sono i bambini – le stoffe colorate debbono essere per forza blu bianco rosso verde giallo e vanno sempre posizionate in questa sequenza, i fogli di stoffa debbono essere grandi quanto un foglio A4 - , discrezione delle maestre, 275 gr. di fantasia dei bambini, un niente di fretta, 7 chili di sorrisi.
Sembra tanta roba ma in realtà, in una scuola c’è già quasi tutto, ci sono i bambini, i sorrisi, le merende, le maestre, i pennarelli, lo spago.
Ogni libro del vento racconta tante storie quanti sono i gruppi di cinque bambini che si possono formare casualmente in una classe (non si possono fare gruppi di quattro o tre, si possono fare gruppi di più di cinque!). Il “maestro” stabilisce le regole base per le storie che saranno scritte da ciascun gruppo, per esempio: parole chiave, ci debbono essere 3 animali e due sommergibili, ci deve essere la parola vento, non più di una paginetta a bambino, non meno di sei righe. C’è tempo fino alla ricreazione per costruire le storie. I gruppi di cinque tirano giù le storie sui fogli di carta. Ricreazione.
Indispensabile offrire al “maestro” dolcetti, gomme e parti di merendine. Al termine della bellissima ricreazione si leggono le storie, si aggiustano, si mettono “in bella” utilizzando i pennarelli indelebili sui fogli di stoffa distribuiti in sequenza – blu bianco rosso verde giallo.
Si può scrivere in corsivo, a stampatello, come ci pare. E’ importante sapere che il libro sarà visto da moltissime persone….. E’ pericolosissimo sbagliare, gli errori di stampa rimangono, è ancora peggio tentare di correggere il pennarello nero indelebile. Se il testo di una o più pagine è breve e rimane spazio sono benvenuti i disegni pertinenti alla storia e qualche volta sono molto apprezzati anche quelli impertinenti. Anche i disegni sono rigorosamente fatti solo con il pennarello nero. C’è tempo fino ad un ora prima della fine della scuola per mettere tutti i racconti in bella.
Finalmente lavorano le maestre!
Le maestre raccolgono i fogli di stoffa in sequenza e li cuciono con lo spago sottile sullo spago grosso, è assolutamente vietato usare la spillatrice. I fogli sono cuciti vicini, al termine di una storia –di 5 fogli-, si lascia uno spazio più largo e così via. Ne verrà fuori una bellissima striscia colorata e tutta scritta e disegnata. Ci sono ancora venti minuti di tempo e si può giusto portare fuori al vento il nostro libro. Si legano le due estremità dello spago grosso –porta libro- alle due canne di bamboo, si va fuori dall’aula e nel posto più ventoso fuori dalla scuola si piantano i bamboo perché il vento porti lontano, un filo al giorno, i racconti dei bambini. Difficoltà: nessuna, se si ha voglia di sorridere. I bambini sono contenti di aver affidato ad un amico potentissimo e segreto le loro storie. Ve lo avevo detto, i libri nel vento non sono per gli egoisti! Il vento è potentissimo, pensate che i libri nel vento ci sono arrivati dalle genti nomadi che vivono sull’Himalaya.